Buonasera a tutti. Sono Fabienne, un DPO “Data Protection Officer” e consulente specializzato in IA e Dati personali. Mi occupo molto di data-driven e di transizione digitale, per aiutare anche le PMI a prendere coraggio e scegliere gli investimenti giusti per uno sviluppo consapevole. Sono lieta di poter condividere nuove idee con voi per guidare sempre meglio le scelte del futuro. Buona lettura!!
Le data-driven company hanno 23 volte più probabilità di essere più performanti nell’acquisire nuovi clienti rispetto ai propri competitor, secondo uno studio di McKinsey.
Ma non solo: stando alle statistiche, le aziende che adottano un approccio basato sui dati hanno 19 volte più probabilità di aumentare i profitti oltre la media e 9 volte più chance di fidelizzare i clienti rispetto alla competizione.
Questi risultati eccellenti sono il frutto di una strategia fondata sulla digitalizzazione dei processi aziendali che permette di sfruttare i dati disponibili in azienda e di interpretare le tendenze del mercato grazie alle nuove tecnologie e all’IA per fare scelte di business vincenti.
In questa guida, analizzeremo il concetto di azienda data-driven, quali sono i vantaggi di questo approccio e come integrarlo al meglio per stimolare la crescita del proprio business.
Cosa significa essere una data-driven company
Una data-driven company è un’impresa che implementa dei processi aziendali digitalizzati utilizzati per prendere decisioni strategiche a partire dai risultati tangibili ottenuti dall’analisi specifica dei dati, sfruttando le nuove tecnologie. Per poter raggiungere quest’obiettivo il passaggio deve essere graduale.
Le data-driven company utilizzano strumenti e nuove tecnologie che necessitano investimenti e cambiamenti profondi nel modo di lavorare e di pensare.
Pensare data-driven significa dunque considerare i dati come un vero valore per il proprio business, che ne stimoli la crescita e la competitività nel tempo.
Perché è importante adottare un approccio data-driven?
Le aziende che scelgono una strategia basata sui dati ne traggono diversi vantaggi competitivi quali:
L’analisi dei dati consente alle aziende di comprendere meglio le esigenze, i comportamenti e le preferenze del mercato e dei propri clienti.
Adottare un approccio data-driven permette di personalizzare i prodotti, i servizi e le strategie di marketing per soddisfare meglio le esigenze di mercato, aumentando così la brand loyalty e stimolando le opportunità di up-sell.
Con una quantità sempre maggiore di dati disponibili, le aziende necessitano di strumenti e metodologie adatte per leggere ed interpretare i dati nel modo corretto.
La corretta interpretazione collegata con le esigenze aziendali e la strategia può coinvolgere decisioni riguardanti l’allocazione delle risorse, lo sviluppo di nuovi prodotti, la gestione delle catene di approvvigionamento e molto altro ancora.
L’analisi dei dati può aiutare a identificare inefficienze nei processi aziendali e trovare modi per ottimizzarli con più potenza rispetto al tradizionale controllo di gestione.
Ciò può portare a maggiore produttività, riduzione dei costi e miglioramento complessivo delle operazioni aziendali.
Monitorando i dati provenienti dal mercato e dalle interazioni dei clienti, le data-driven company possono identificare rapidamente le tendenze emergenti e adattare le proprie strategie di conseguenza.
Questo permette di avere un vantaggio competitivo rispetto ai propri concorrenti.
L’analisi dei dati può aiutare a identificare tendenze che permettono di mitigare i potenziali rischi aziendali in anticipo.
Ciò può includere la previsione di problemi di produzione, l’individuazione di comportamenti fraudolenti e la valutazione del rischio finanziario.
Le imprese che forniscono ai propri dipendenti l’accesso ai dati rilevanti ed ai giusti strumenti per analizzarli, possono migliorare l’efficacia e l’efficienza del proprio personale.
Dopo aver impostato gli strumenti e compreso come utilizzare le nuove informazioni, è indispensabile che i dati siano sempre protagonisti delle decisioni.
Ciò può portare a un maggiore coinvolgimento e un cambio di mindset.
Adottare una strategia data-driven permette di stimolare l’innovazione raccogliendo nuovi strumenti e nuove opportunità sul mercato grazie a un’attenzione continua.
Analizzando i dati, e utilizzando nuove tecnologie come la Business Intelligence, le aziende possono identificare nuove opportunità per attività di maggiore importanza come il lancio di nuovi prodotti, o lo sviluppo di servizi innovativi.
Come diventare una data-driven company: consigli e strategie
Arrivati a questo punto, non ci resta che entrare nel merito della questione e vedere, nel concreto, alcuni modi in cui le PMI possono adottare un approccio data-driven.
Adottare una strategia data-driven significa, innanzitutto, avviare un percorso di change management, che punti a diffondere la cultura del dato su tutti i livelli aziendali.
Per riuscire il cambio i decisori devono richiedere la reportistica sui dati in azienda, prima di prendere nuove decisioni e coinvolgere i dipartimenti.
Non basta semplicemente dotarsi di tool o strumenti all’avanguardia, se il mindset aziendale non va a pari passo con questa evoluzione.
È importante promuovere la consapevolezza in materia in tutta l’azienda, ma anche – molto concretamente – formare i dipendenti affinché siano capaci e improntati a sfruttare il più possibile le informazioni a propria disposizione.
Le aziende data-driven devono dotarsi di risorse con le giuste capacità e attitudini, per proporre nuove strategie sulla base di studi di dati pertinenti, di concerto con la tecnologia, pronte a prendere le giuste decisioni.
Oltre a promuovere una cultura basata sui dati, una buona tattica per favorire l’adozione di un approccio data-driven è quella di ricorrere a persone dotate di un approccio innovativo.
Queste persone si ritrovano nei mestieri di nuova generazione ma anche nelle società di consulenza innovative anche con la figura di “fractional manager” che rappresenta di fatto una figura esterna, con un approccio operativo, che entra all’interno di un’azienda con un rapporto tempo modulare, forte di una coerenza aziendale e una visione più ampia.
Il progetto deve essere modulabile permettendo con un investimento accessibile in base alle proprie esigenze, anche per le PMI – un fattore che rende questa opportunità particolarmente interessante per le aziende che vogliono fare il “salto” e diventare data-driven companies.
Qualità e quantità sono due dimensioni fondamentali di cui tener conto per l’acquisizione di dati.
Un campione troppo piccolo difficilmente risulterà statisticamente rilevante.
Dall’altra parte, invece, avere enormi moli di informazioni (specie in epoca di big data) non è sempre un vantaggio, quando le informazioni non sono coerenti e omogenee.
Per questo, l’azienda deve adottare delle regole e procedure aziendali per la gestione dei dati – così da mantenere alti standard di qualità.
La governance dei dati, di per sé, deve comprendere ruoli e responsabilità ben chiare all’interno dell’azienda.
Una data-driven company ha la necessità di stabilire regole e politiche specifiche per la gestione, l’accesso e l’uso dei dati con etica e trasparenza.
Per funzionare, la gestione dei dati deve avvenire nel rispetto dei principi del Codice Privacy e nel rispetto dei diritti e le libertà delle persone fisiche.
Le regole di raccolta dei dati sono di fondamentale importanza per costruire i moduli di analisi dei dati, e ad esempio la tecnica di web scraping che permette di recuperare un numero significativo di dati su internet non è legalmente permesso dal Garante della Privacy.
La raccolta dei dati e l’utilizzo delle informazioni deve seguire le regole del Regolamento UE sulla protezione dei dati personali (GDPR).
La Commissione Europea precisa che l’applicazione del regolamento sulla protezione dei dati (o GDPR) non dipende dalle dimensioni dell’azienda ma dalla suo senso di responsabilità.
Di fatto, anche le PMI devono assicurarsi che l’acquisizione e la gestione delle informazioni avvenga in modo sicuro e nel rispetto della legge.
E voi, portate avanti un’approccio data-driven nella vostra azienda? Che difficoltà - e che vantaggi - incontrate? Parliamone!
Fabienne Flesia